5 libri che vi faranno venire voglia di viaggiare

Di Diana Pettinato - Scritto il

Io amo leggere, come poche altre cose nella vita.

Una delle più grosse rinunce che mi sono trovata ad affrontare durante gli anni passati a studiare (mi piace parlarne così, come se fossero già lontani) è stato privarmi dei libri. Non che sia stata una vera e propria scelta ma, quando stai già leggendo da ore, non riesci a leggere ancora, soprattutto se la lettura non è inerente allo studio che stai facendo, anche perché appena la tua testa incontra il cuscino è subito amore e caduta a strapiombo nel mondo dei sogni.

Così, quando mi sono laureata, uno dei regali più belli che ho ricevuto mi è venuto da me stessa: mi sono ripresa il piacere di leggere, la gioia di passare un intero pomeriggio in compagnia solo di poche pagine dentro cui c’è un mondo intero.

Proprio grazie ad un libro che parla di viaggi mi sono resa conto che un’altra grande rinuncia è stata viaggiare solo per tornare a casa e poco altro, lasciando che questi anni passassero senza approfittarne per scoprire il mondo. E, come ho già detto, anche questo sta per cambiare, a cominciare dal viaggio di laurea.

In attesa di partire, quindi, cerco di andare alla ricerca del tempo perduto leggendo libri che fanno venire voglia di viaggiare, affrontando il tema del viaggio sotto vari aspetti e punti di vista.

 

On the road – Jack Kerouac

 

In una lista del genere non poteva mancare una delle pietre miliari della Beat Generation, che esplora il viaggio attraverso la materiale scoperta del vasto territorio statunitense e la più spirituale crescita del protagonista, pseudonimo dell’autore.

Viaggiando da New York a Chicago, Denver, San Francisco fino al Messico, Sal Paradise affronta un percorso di crescita in compagnia e in contrapposizione al compagno di viaggio Dean Moriarty. Partono entrambi in contrasto con la concezione borghese della necessità di avere una fissa dimora, un lavoro e un buon grado di responsabilità, col solo interesse per una vita intensa, fatta di innumerevoli esperienze, tra cui conoscere l'immensità del continente nordamericano, il brivido del sesso, della musica jazz, delle accese discussioni con gli amici sotto l'effetto dell'alcool e della benzedrina. Ma alla fine del viaggio si ritroveranno, inevitabilmente - come succede sempre con i viaggi - cambiati.

 

Viaggi e altri viaggi – Antonio Tabucchi

 

Dice Antonio Tabucchi: "Sono un viaggiatore che non ha mai fatto viaggi per scriverne, cosa che mi è sempre parsa stolta. Sarebbe come se uno volesse innamorarsi per poter scrivere un libro sull'amore". Eppure, in Viaggi e altri viaggi ci sono i luoghi del mondo: vi entrano "alla rinfusa" la Lisbona di Pessoa, la Madrid dell'Escorial, il Jardin des Plantes a Parigi, l'Australia di Hanging Rock e poi Creta, la Cappadocia, Il Cairo, Bombay. Tabucchi ci accompagna a conoscere e a riconoscere i luoghi di una mappa singolare, certo, ma condivisibile attraverso la lingua familiare del racconto. Una mappa che si apre ad "altre" forme di viaggio - la rassegna delle città fantastiche degli scrittori, le letture di Stevenson, la misteriosa frase di uno zio davanti agli affreschi del Beato Angelico, l'Egitto di Ungaretti.

Nell'uno e nell'altro caso - nei viaggi effettivi e in quelli evocati dalla letteratura - Tabucchi ci invita a vedere e a restare, a muoverci e a ritornare. Ogni volta l'appuntamento è una sorpresa, perché il mondo è sempre un altrove, una scoperta di noi stessi attraverso gli altri.

 

Le storie dietro le fotografie – Steve McCurry

 

Dato che un viaggio si vive con ogni senso, mi è piaciuta l’idea di inserire anche un libro di fotografia.

La carriera di Steve McCurry è cominciata quando ha attraversato il confine tra Pakistan e Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell'invasione russa. Quando tornò indietro, portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti: quelle immagini furono tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero.

Da lì in poi il suo lavoro è andato avanti con fotografie riguardanti conflitti internazionali, e questo libro raccoglie 14 fotoreportage realizzati nel corso della sua carriera. Ogni storia è raccontata attraverso appunti, immagini, ritratti, mappe, articoli di giornale e oggetti provenienti dall'archivio personale del reporter. Una narrazione critica che rende conto dei retroscena, delle esperienze e delle intenzioni che hanno portato alla realizzazione di queste fotografie.

Non solo un volume fotografico, quindi, ma anche storico che racconta i contesti storico-politici in cui veniva effettuato il reportage.

 

Le città invisibili – Italo Calvino

 

Uno dei regali più belli che ho ricevuto: una mattina in cui ero in libreria con due grandi amici mi è stato sfilato da sotto il braccio ed è stato comprato e infilato in un sacchetto con sopra il mio nome. Mi sono sentita importante, e felice: solo quella mattina ho comprato altri quattro libri.

Per leggere questo romanzo bisogna essere nella giusta predisposizione d’animo, quella a immaginare e a superare i confini. È infatti un libro appartenente alla letteratura combinatoria, in cui centrale diventa il ruolo del lettore, che si ritrova a “giocare” con l’autore alla ricerca delle combinazioni nascoste nell'opera e nel linguaggio.

Ogni capitolo comincia con il dialogo tra Marco Polo e l'imperatore dei Tartari Kublai Khan, che interroga l'esploratore sulle città del suo immenso impero: Marco Polo descrive città reali e frutto della sua fantasia, che colpiscono sempre più l'imperatore.

Il libro è costituito da nove capitoli, ma c'è un'ulteriore divisione interna: ognuna delle città è divisa in base a una categoria, dalle “città e la memoria” alle “città nascoste”. Il lettore ha quindi la possibilità di “giocare” con la struttura dell'opera, scegliendo di seguire un raggruppamento o un altro, la divisione in capitoli o in categorie, o semplicemente saltando da una descrizione di città a un'altra. Calvino stesso ha affermato che non c'è una sola fine delle Città invisibili perché “questo libro è fatto a poliedro, e di conclusioni ne ha un po' dappertutto, scritte lungo tutti i suoi spigoli".

Chi me l’ha consigliato (e regalato) mi ha detto che “è fantasia allo stato puro”, quindi per forza è un libro che fa venire voglia di viaggiare alla scoperta dei posti che esistono ma, soprattutto, di quelli che non esistono.

 

Il racconto dell’isola sconosciuta – José Saramago

 

E tra quei luoghi sospesi tra il sonno e la veglia, indecisi ancora se esistere o non esistere, c’è l’isola sconosciuta, perché “tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute finché non vi si sbarca”.

Attraverso una favola che intreccia sogno e realtà, questo libro così piccolo, ma anche così pieno, racconta del viaggio più importante, quello alla ricerca di se stessi.

Perché “Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei”.

 

Organizzare la mia lista regalo online tramite Splitted mi ha permesso di scegliere come regalo di laurea non solo un viaggio, ma anche una decina (per ora) di libri. Questi sono i regali che piacciono a me, ma anche voi potete scegliere i regali che più vi piacciono organizzando una colletta digitale in occasione di laurea, compleanno o matrimonio.

Se volete sapere come si fa (ed è semplicissimo, ve lo assicuro), basta fare un clic sul pulsante in basso.

 

Diana Pettinato
#Bio

Catanese di nascita e di spirito, abita attualmente a Milano. Medico per vocazione, nel tempo libero si diverte a preparare dolci e a scattare foto, pubblicandole dopo su Instagram. Ha un'insana passione per le torte di mele, i cappelli, le tazze, il Natale e i viaggi. Ama leggere, andare alle mostre e guardare i film (anche se alla fine guarda sempre gli stessi). Punti fermi: la sua famiglia, i suoi amici e la voglia di sorridere sempre. Sogni nel cassetto: studiare a Parigi e aver un cane di nome Paul Anka.