Chi parla inglese ha qualcosa in più! Lo dice il mondo del lavoro.

Di Raffaele Tardio - Scritto il


Lo sapevate che oltre due terzi degli scienziati di tutto il mondo scrive in inglese? E che l’inglese è la lingua ufficiale o semi-ufficiale di oltre 60 Paesi? Pertanto, a livello mondiale, è la più insegnata come seconda lingua. Ma come ha fatto l’inglese a diventare una lingua così diffusa? 

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un salto indietro nel tempo. L’inizio dell’Inglese moderno viene considerato attorno al 1500 per poi arrivare fino ai giorni nostri. Ha radici grammaticali germaniche e norvegesi, oltre a influenze francesi e latine. Grazie alle numerose campagne di colonizzazione, l’Impero Inglese ha diffuso la propria lingua un po’ in tutto il mondo, soprattutto nell’America del Nord, che allora comprendeva “soltanto” le 13 colonie che si affacciano sulla costa atlantica, dalla Georgia al Massachusetts. Proprio l’America è stata la rampa di lancio per la diffusione della lingua inglese nel mondo: negli Stati Uniti ci sono le città tecnologiche e le sedi degli affari online più grandi del mondo, e questo ha reso l’inglese la lingua del web. Persino in cielo si parla inglese, infatti essa è la lingua universalmente utilizzata nel mondo areonautico dai piloti.

Ma se la lingua inglese è così importante, perché per gli italiani è così difficile impararla e parlarla? Su 24 Paesi europei analizzati  il nostro, purtroppo, è al ventesimo posto  per conoscenza della lingua inglese. Il primo Paese europeo è la Danimarca. Tuttavia, se si analizzano le ore settimanali di insegnamento a scuola, scopriamo che sono le stesse sia in Italia che in Danimarca; allora perché i danesi sono al primo posto e noi al ventesimo? La differenza sta nel modo di insegnare: nelle nostre scuole elementari ci si focalizza sulla grammatica e sulla scrittura, che sono la base di una lingua. Nelle scuole danesi, invece, si impara soprattutto a parlare e ad esprimersi in inglese. Questo porta i danesi ad utilizzare tutti i giorni la lingua inglese anche fuori dall’ambiente di lavoro: ben il 93% del popolo scandinavo guarda film in lingua originale, mentre solo il 19% dei nostri connazionali lo fa. Lo stesso vale per le informazioni che cercate su internet o quando viaggiate all'estero. Solo il 26% degli italiani consulta siti in inglese mentre i danesi ben il 58%. E la stessa cosa succede durante una vacanza: quasi tutti i danesi parlano in inglese, mentre meno della metà degli italiani tenta di farlo durante le vacanze.

Se non si ha un buon livello di inglese, non si ha la possibilità di accedere al mondo del lavoro ricoprendo una buona posizione. Un punto di vista equilibrato viene da Fabrizio Capobianco, imprenditore originario della Valtellina e trasferitosi nella Silicon Valley in America. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel Settembre 2013, egli racconta: “Ho conosciuto startup che avrebbero trovato soldi al volo, se avessero avuto un CEO che fosse stato in grado di esprimersi. Gente che quando racconta della sua startup in italiano, ti ammalia, ti entusiasma, ti fa venire voglia di mettere mano al portafoglio. Ma quando ne parla in inglese, ti forza a concentrarti a capire cosa vuole dire. Non sul contenuto, ma sulla forma. Addio entusiasmo. Addio investimento” (http://siliconvalley.corriere.it/2013/09/07/no-inglese-no-lavoro/).

Indipendentemente da quale lavoro andremo a fare, quindi, la conoscenza dell’inglese è basilare. Ma che consigli possiamo avere per apprenderlo in modo corretto? Abbiamo chiesto a John Houghton, senior teacher che ora lavora alla Kaplan. Senz’altro una buona dose di volontà; inoltre bisogna essere coraggiosi e buttarsi nel parlare senza paura di commettere errori. Secondo il professor Houghton gli italiani dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla grammatica e la pronuncia. Guardare film in lingua originale aiuta di certo, ma bisogna appoggiarsi anche ai sottotitoli in lingua inglese, così da avere un apprendimento più efficace; allo stesso modo si consiglia di leggere giornali o notizie in inglese (cosa particolarmente semplice con l’aiuto di internet) e ascoltare musica leggendo allo stesso tempo il testo (lyrics) della canzone.

Aprirsi ad una nuova lingua non è affatto semplice, ma le barriere esistono e sono fatte per essere superate. Si può e si deve. E’ inutile opporsi al cambiamento, soprattutto quando è così chiara la direzione dove il mondo sta andando. “You’ll never win, if you fight the future”. Un’interessante idea regalo, quindi, può essere un breve corso di lingua inglese, adattabile a qualsiasi livello o età. Non si è mai troppo vecchi per nulla nella vita, e non è mai troppo tardi per stupire gli altri, magari cantando una canzone straniera in un inglese dalla pronuncia perfetta. Trovi i pacchetti regalo Golden Moments al link https://www.goldenmoments.it/scuola-di-lingua-inglese-e-lezioni-online/ .

 

 

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