E se le collette online potessero cambiare il futuro (delle serie tv)?

Di Alessia Grimaldi - Scritto il

 

Negli ultimi mesi sono uscite numerose serie tv, alcune nuove e altre successive stagioni. Gli appassionati lo sanno, sono informatissimi sulle date di uscita e anzi seguono la produzione della serie tramite i social network e attendono trepidanti che le successive stagioni vengano pubblicate.

Ci sono serie per tutti i gusti: commedie, horror, thriller, fantasy.

 

 

 

 

Ha avuto enorme successo la serie drammatica Chernobyl, che ripercorre il disastro nucleare di trent'anni fa. Abbiamo adorato la terza stagione di Stranger Things con i suoi ragazzini nerd ed eroi. Dark e le sue tinte cupe e paradossali.

Solo qualche giorno fa è uscita la terza stagione de La Casa de Papel, che preannuncia otto puntate dense di mistero e colpi di scena.

 

 

 

 

Insomma sembra difficile restare senza nulla da vedere. Meno assurdo sembra non poter restare delusi.

Si perché sono passati parecchi mesi ormai, ma non abbiamo dimenticato la grande delusione dopo l'ottava e ultima stagione del Trono di Spade. Quasi due anni di attesa e un costo per puntata di 15 milioni di dollari non sono bastati a produrre un finale degno e soddisfacente.

Sicuramente ha giocato un ruolo importante la mancanza dei libri come sottotesto alla serie, poiché l'autore George Martin non ha ancora ultimato la sua versione romanzesca della saga.

 

 

 

 

I fan si sono divisi: da un lato i più accaniti, che hanno comunque apprezzato la stagione, difendendo a spada tratta le scelte dei personaggi e l'evoluzione della storia, dall'altro i fan più critici, che invece hanno espresso tutta la loro delusione ai due registi per delle scelte a loro dire discrutibili.

I giudizi negativi si riferiscono a trama, dialoghi, congruenza spazio temporale, poca originalità.

Insomma molti si son sentiti traditi nelle aspettative.

 

 

 

 

 

Ecco che è nata l'idea di una petizione tra i fan, uan raccolta firme per rifare da capo l'ottava stagione (stavolta meglio, un degno finale per una saga epocale).

Naturalmente è solo una protesta mediatica, in quanto visti i costi di produzione sarebbe impensabile rifare tutto di nuovo.

 

Possiamo ben immaginare che una stagione fan fiction sarebbe pregna di misteri, profezie, colpi di scena, morti sanguinarie, trionfi meritati e dialoghi arguti.

Ma sappiamo anche che è naturalmente impossibile accontentare tutti e che qualcuno avrà sempre da ridire. Forse è stata questa la condanna di Game of Thrones: troppa popolarità, troppe aspettative, troppi finali ideali per ciascun fan che per ovvi motivi non possono essere tutti realizzati. E i social, soprattutto. I social ci hanno troppo influenzato su possibili teorie ed evoluzioni, aumentando eccessivamente l'hype. Inevitabilmente il finale deve essere uno, e non siamo noi a scriverlo.

 

 

 

 

 

Se comunque credete di avere una creatività fuori dal comune e volete comunque provarci, fatelo. Riscrivete questa ultima stagione. Fate la vostra raccolta firme in giro per il mondo. Anzi, fate una raccolta online di Splitted, raccogliete il denaro necessario e… cambiate la storia!

Speriamo solo che riusciate a raccogliere abbastanza denaro per ingaggiare il vero cast e non dover ripiegare sui vostri cugini e amici come comparse.

 

 

 

Cliccate qui sotto e iniziate la vostra ambiziosa colletta online. E se funziona, fateci sapere quando uscirà la vostra ottava stagione… bis!

 

 

Alessia Grimaldi
#Bio

Nata in campagna e trapiantata in città, è una fervente amante delle metropoli contemporanee di grattacieli e possibilità. Una (quasi) laurea in Lettere, Alessia ha mille passioni e ne scopre di nuove ogni giorno. Ama leggere romanzi americani scritti bene, mangiare pizza e scoprire nuove band. Mal sopporta la banalità e finisce semprele frasi degli altri. È l’amorevole mamma di Daisy, un bulldog francese testardo tutto graffi e coccole. Nel tempo libero gestisce, insieme a suo fratello, la pagina Instagram Shotz of Italia sulle bellezze naturali del nostro paese, nata per gioco, ora fonte di soddisfazioni. Le sue doti multitasking entrano spesso in conflitto con le ventiquattr’ore giornaliere.