Il Molise a tavola: 5 piatti della tradizione (che ti aspettano nella mia terra!)

Di Marika Laurelli - Scritto il

L’ultima volta che ho portato una persona di fuori a casa mia, la prima cosa che ha esclamato -finalmente alzatasi da tavola dopo un pranzo di circa mille ore- è stata: << Ma quanto mangiate? >>.
E’ vero, a noi molisani piace mangiare.
E pure bere, che il vino non lo rifiutiamo mai. Soprattutto quando è rosso e lascia i denti nerissimi.
E poi com’era quella storia che favoriva la circolazione?
Ma se un bicchiere fa bene alla salute, allora dieci fanno il miracolo?
Secondo i molisani -inclusa me- si.

 

Se deciderai di spendere la tua colletta digitale in cibo, allora qui in Molise troverai pane per i tuoi denti. E quando dico pane non intendo solo in senso figurato.

 

Ogni zona ha la sua tradizione culinaria, ogni paese il suo fiore all’occhiello.
Non ti spiegherò tutti i procedimenti (se sbagliassi qualcosa le nonnine molisane mi ucciderebbero!) ma dal momento che temevo di tralasciare ricette importanti, ho preferito chiedere ai miei amici e ai miei contatti su Facebook di indicarmi quelle ritenute da loro fondamentali.
Ho scelto i cinque piatti nominati più spesso (ma ce ne sarebbero di aggiunte da fare) e questo è il risultato, per ora.
Tu non hai fame?

 

Pizza e Minestra

 

Un piatto povero che più povero non si può.
Tanto povero, però, quanto amato e facilmente reperibile nelle trattorie storiche.

Gli ingredienti sono estremamente semplici: verdure campestri e pizza fatta con farina di granturco.
C’è chi la fa più densa, chi più secca, chi aggiunge i peperoni, chi la pancetta, ma una cosa è certa: alla fine ti leccherai i baffi!

 

Taccozz e Fasciuol

 

Un altro piatto decisamente povero e facilmente reperibile. La taccozza è un tipo di pasta fresca a forma di rombo alla quale si uniscono i fagioli (quelli in scatola non vengono neanche lontanamente presi in considerazione) precedentemente cotti lentamente, fino a creare il perfetto rimedio contro il freddo molisano.
A volte vengono aggiunte anche le cozze o il cotechino e, in ogni caso, il segreto è amalgamare bene il tutto e non avere fretta.

 

Casc' e Ova

 

Polpette classiche? pff, sono passate di moda! La nuova -ok, non tanto nuova- frontiera è rappresentata dalle pallotte di cacio e uova, che più tipico di così si muore!
Solitamente presentate al sugo o nel brodo, le polpette casc e ova sono fatte con mollica di pane, uova, formaggio (A proposito, hai mai assaggiato il nostro Pecorino?), olio e sale.
Nonostante la loro semplicità rappresentano un piatto gustoso e molto apprezzato. So che stai pensando che tanto noi mangiamo di tutto, ma ti assicuro che vale la pena provarle.

 

R’ Scatton

 

Qui probabilmente storcerai il naso, ma se hai intenzione di spendere la tua colletta digitale in Molise, ti suggerisco di focalizzarti sul periodo delle sagre, in modo da avere la possibilità di gustare i piatti della nostra tradizione in un’atmosfera easy e festosa.
Pensa quanto siamo ingegnosi noi molisani: ci piace bere e ci piace mangiare, quindi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aggiunto il vino alla pasta!

Lo scattone è una pietanza che in realtà non troverai facilmente nelle trattorie, perchè è un po' più particolare.
Se vuoi provarla a casa (ma credimi, l’atmosfera delle sagre è bellissima) ti basterà cuocere normalmente la pasta fresca e metterla in un recipiente insieme ad un po' di acqua di cottura, aggiungi poi il vino, un pizzico di peperoncino e tadan.. Buona bevut…hem, buon appetito!

 

Cavatiell e carn e puorc

 

Giuro, avrei voluto scrivere “Cavatelli con sugo di carne di maiale”, ma non renderebbe. Zero proprio.
Questo è forse il piatto molisano più conosciuto e merita un capitolo a parte. Mi sorride il cuore al ricordo delle ore e ore che la maggior parte di noi ha trascorso accanto alla propria nonna o mamma per ammassare quantità infinite di cavatelli. Tanto da arrivare a fine giornata che la sensibilità alle dita era ormai un ricordo lontano.
I cavatelli sono la nostra pasta più tipica e prevedono un movimento con le dita che neanche i giapponesi con gli origami. E’ un’arte, non c’è storia.

La giornata iniziava quando rientravi la domenica mattina dopo la serata del sabato e appena varcavi la soglia l’odore del sugo già in cottura ti invadeva le narici. 
Mettiamola così: un pranzo della domenica molisano non può essere definito tale se mancano i cavatiell e carn e puorc.

 

 

 

Che poi, pensandoci bene, perchè facciamo sempre riferimento al pranzo della domenica?
Ma tu, quando vai a pranzo dalla nonna ad esempio il giovedì, mangi per caso di meno?
E quando rifiuti il tiramisù perché stai scoppiando, lei il giovedì non ti rimprovera con un “Però non hai mangiato nulla!”?

 

Se sono riuscita a incuriosirti sui piatti della nostra tradizione e se hai voglia di scoprire una realtà estremamente legata alle proprie tradizioni, allora non ti resta che creare la tua colletta su Splitted e venire qui in Molise.
Ma cerca di digiunare per una settimana.. Che noi ti aspettiamo, eh!

 

Marika Laurelli
#Bio

Molisana Doc, vive perennemente tra bagagli da riempire e svuotare e riempire di nuovo. Nel 2013 si laurea in Psicologia presso l’Università di Chieti e Pescara. Il mondo però è la sua casa e il viaggio il suo grande amore, tanto da spingerla ad aprire Gate 309, un travel blog tramite il quale racconta le sue esperienze e cerca di far capire quanto sia fondamentale viaggiare per restare vivi. 
Tende a cercare costantemente il lato positivo delle cose e crede fermamente nell’importanza dei sogni. Ama la fotografia e i libri, potrebbe trascorrere giornate intere tra le pagine di un romanzo.
 O di una guida turistica, ovviamente.
Il viaggio più bello? E’ sempre il prossimo.