Matrimonio o Convivenza? Una scelta che arriva dopo 19 anni
Di Cira Santoro - Scritto il
<< "Cazzarola, stasera c'era Deep Purple a Casalecchio e io non sono lì”.
Ha detto così, dopo cena, mentre io cercavo di scrivere una lista delle cose da fare per il nostro matrimonio. Non ho ben capito se aveva il biglietto e si era dimenticato, se non lo sapeva e lo ha scoperto su Facebook, se é un sentito dire che gli é venuto in mente o se alla fin fine lo sapeva bene ma al concerto poi non ci voleva andare perché la musica, ormai, preferisce ascoltarla in poltrona, con una bottiglia di liquore all'amarena e un sacchetto di tabacco Lucky Strike a portata di mano. Spero che non faccia così anche il 30 luglio al nostro matrimonio, ho pensato. Me lo sono immaginato che arriva mentre l'usciere chiude il portone di Palazzo d'Accursio e lui che dice:
"Cazzarola, oggi c'era il mio matrimonio e io non sono lì" anzi, "Cazzarola, oggi c'era mio matrimonio", senza articolo, "e io non sono lì".
Perché lui è così. Va piano, fa le cose solo quando è veramente convinto, a volte ha la testa per aria, altre volte le gambe in spalla, e io, dopo diciannove anni di convivenza, ho deciso che me lo sposo. >>
Ho iniziato così il racconto del mio matrimonio con Muce su Splitted. Ho iniziato con una scena ansiogena, che metterebbe in crisi qualunque sposa della terra. Non me, al quarto o quinto tentativo di matrimonio, sempre con lui, e al dodicesimo/tredicesimo annuncio. Sempre e solo con lui. Ma questo l’ho raccontato dopo, nel blog.
Il fatidico giorno è stato il 30 luglio alle 12,30, in Sala Rossa a Bologna, con 36 gradi all’ombra, figuriamoci in Piazza Maggiore, popolata solo da turisti. La festa, invece, l’abbiamo fatta nel cortile di casa nostra con i vicini che si sono offerti di organizzare una grigliata.
“Cazzarola, stasera è il 26 giugno e siamo ancora in alto mare” ho risposto quella sera a Muce, per riportarlo dal concerto dei Deep Purple alla lista per il nostro matrimonio. “Non sarà mica ora di mandare gli inviti?”
Siccome non sono per niente pratica e quando c’è da fare le cose concrete mi perdo dietro l’immaginazione, invece di pensare a fare dei bigliettini, quella sera ho deciso di aprire un blog che mi desse un tempo di marcia, che mi aiutasse a segnare i giorni che mancavano, a raccontare l'odissea che mi separava da quella sera al 30 luglio. Un blog in cui suggerire la lista nozze.
La lista nozze. Il giorno prima, il 25 giugno una mia amica mi aveva chiesto cosa volevamo di regalo. Noi, fino a quel momento, non ci avevamo pensato. Ma siccome la mia amica voleva regalarmi una cosa totalmente inutile ho pensato che forse mi conveniva fare una lista nozze di carattere economico. Ma come si fa a chiedere soldi per regalo?
Qualcuno mi aveva raccontato di aver ricevuto un invito con l’iban degli sposi scritto sotto, cosa che né io né Muce avremmo mai fatto, finché non ho trovato Splitted: fare un blog del matrimonio su un sito che propone liste nozze online con sito gratuito annesso, mi sembrava la chiave giusta per far entrare gli invitati nello spirito della festa ed evitare così, “brutte” sorprese.
Ho continuato il mio primo post in questo modo:
“Siccome abbiamo cambiato casa da poco e i mobili ce li abbiamo quasi tutti, piatti e tazzine anche, i viaggi li facciamo poco perché abbiamo poco tempo libero e di solito lo passiamo a Grottaglie o a Sarajevo, chiediamo sfacciatamente un contributo economico. Quello che potete, se volete. I regali che ci farete andranno a completare le cose che ci mancano nella nuova casa, due o tre Billy, i lampadari, la cappa della cucina, un pensile e cose così, ci aiuteranno a chiudere delle questioni poco simpatiche con la vecchia padrona di casa, ma andranno anche a rimpinguare la bandiga che, anche se non siete di Bologna, si capisce cos’è.”
Da quel giorno, ho raccontato su Splitted, l’acquisto dei vestiti, l’assemblea per organizzare la festa in cortile e altri momenti esilaranti e ansiogeni allo stesso tempo. Gli invitati venivano aggiornati attraverso un gruppo chiuso su Facebook.
Il matrimonio è stato molto bello anche se so che non dovrei dirlo io. Credo che il blog abbia aiutato a far crescere l’aspettativa, ha coinvolto gli invitati direttamente, ha creato un gruppo che ha lavorato concretamente alla realizzazione della festa. Qualcuno lo ha fatto con le proprie mani, facendo torte o salse indiane, altri lo hanno fatto attraverso un contributo economico facendo sì che la colletta su Splitted coprisse interamente le spese della bandiga.
Per quanto riguarda me, io ci ho preso gusto a raccontare il mio matrimonio. E siccome non sono per niente pratica e quando c’è da fare le cose concrete mi perdo dietro l’immaginazione, sto pensando di scrivere un libro che racconti le due folli settimane prima e dopo il matrimonio. Credo che ne uscirebbe una bella storia. Ma che dite? Faccio una nuova colletta per finanziare la promozione del libro?
Ah, dimenticavo, quella specie di tendone da circo che si vede nella foto è nel mio cortile, e quelli sotto siamo noi, intorno alla bandiga!