Parigi in pillole: cosa vedere, fare, mangiare e comprare in ogni quartiere della Ville Lumière (parte II)

Di Diana Pettinato - Scritto il


Una vota che Parigi ti entra in testa, è difficile farla uscire fuori! 

Continua così il viaggio offerto da Splitted Magazine attraverso le strade della città degli innamorati: oggi il nostro itinerario ci porterà all’interno di quartieri ricchi di storia, di colore, di tradizioni e di citazioni e riferimenti.
Mettete quindi in sottofondo la vostra versione preferita de "La vie en rose" e cominciate a leggere.

Louvre e Les Halles

Cosa vedere

Musée du Louvre – Pochi altri musei sono tanto venerati e al tempo stesso “temuti” quanto l’immenso Louvre, che con le sue 35000 opere esposte si aggiudica il titolo di museo più grande del mondo. Pensate che per dare un’occhiata a tutte le opere occorrerebbero nove mesi!
Quindi la prima cosa da fare, se pensate di visitare il Louvre, è pianificare il vostro itinerario.
La seconda, invece, è affittare un’audioguida: guardare delle opere d’arte senza sapere nulla della loro storia sarebbe come guardare un film con le orecchie tappate.
Terza e ultima (ma non per importanza) cosa da fare è scegliere delle scarpe comode. Consiglio spassionato in tal senso: approfittate del fatto che il biglietto è valido tutto il giorno e spezzate la vostra visita con un pranzo riposante in uno dei bistrot nei dintorni. Io ho cercato di fare una full immersion pomeridiana e a fine giornata le mie gambe hanno sollevato bandiera bianca e non ne volevano più sapere di muoversi.
Mi rendo conto che fare una selezione delle opere a cui dedicare più tempo sia straziante una volta che ci si trova all’interno del museo, ma a mio avviso le tappe “obbligate” durante una visita al Louvre sono:
- “La Venere di Milo” e “La Nike di Samotracia”, dea alata della vittoria, entrambe statue ellenistiche pervenute senza braccia

- “L’Incoronazione di Napoleone I”, magnifico quadro di Jacques-Louis David
- “La Zattera della Medusa”, l’opera di Théodore Géricault che anticipò e influenzò il romanticismo francese
- “La libertà che guida il popolo”, maestoso dipinto realizzato da Eugène Delacroix per ricordare la lotta dei parigini contro la politica reazionaria di Carlo X di Francia
- la “Vergine delle Rocce”, di Leonardo da Vinci
- “La Gioconda”, di Leonardo da Vinci, sempre ammesso che riuscirete ad avvicinarvi, superando il muro umano che la precede; si tratta probabilmente del quadro più famoso del mondo, ma, quando mi ci sono trovata davanti, devo ammettere che non mi ha fatto una grande impressione, e devo dire che, se la leggenda che la vede protagonista non fosse così interessante, sarei rimasta forse un po’delusa
- “Amore e Psiche”, di Antonio Canova, a mio avviso un’opera talmente poetica, dinamica e attuale da fare commuovere.

Probabilmente questo tour è piuttosto riduttivo, ma andare al Louvre e non dare la giusta attenzione a queste opere sarebbe davvero uno spreco.
Prima di lasciare l’imponente museo, non dimenticate di vestire i panni del turista medio e fatevi scattare una foto mentre tenete tra le dita la punta della piramide di vetro!

Metro: Palais Royal-Musée du Louvre.
Prezzi: collezione permanente 11€, collezione temporanea 12€, biglietto cumulativo 15€, under 18 gratuito.
Orari: 9-18 (9-21.45 mercoledì e venerdì).

Centre Pompidou – il museo di arte moderna di Parigi, cosa che si intuisce anche solo guardandolo dall’esterno.

L’edificio, infatti, venne progettato da Renzo Piano e Richard Rogers con l’idea di fare qualcosa di innovativo, in cui all’estetica venisse anteposta la funzionalità. Così, nel 1977, venne inaugurato un palazzo completamente avvolto da tubature e cavi elettrici, e il risultato, a mio avviso, è veramente incredibile. Immaginate di passeggiare nelle vie della vecchia Parigi, con i palazzi color crema dai tetti azzurrini pieni di comignoli, in strade piccoline con romantici lampioni e di trovarvi improvvisamente davanti qualcosa di completamente diverso, un pugno nell’occhio da cui sarete magneticamente attratti. Date retta a me: seguite questa attrazione e andate e fate il vostro ingresso nelle mille sfaccettature di arte che in ‘900 ha portato con sé.
Il museo si compone di 6 piani, di cui due (il 4° e il 5°) sono occupati dalle esposizioni permanenti (rispettivamente collezioni contemporanee e collezioni moderne), uno (il 6°, che offre anche una vista panoramica su Parigi) è occupato da esposizioni temporanee e i restanti tre piani sono riempiti con biblioteche, un cinema e spazi dedicati ai bambini.

Metro: Rambuteau.
Prezzi: adulti 13€, under 18 e prima domenica del mese gratis.
Orari: mercoledì-lunedì 11-21.

Dove mangiare

Claus - patiti della colazione come me, mettetevi in ascolto: questa épicerie du petit-dej dispone di qualsiasi ingrediente si possa desiderare per un inizio di giornata a prova di intenditore. Consumerete le vostre papille gustative e soddisferete il vostro recondito istinto da food-blogger perdendovi tra i banconi pieni di muesli e cereali biologici, marmellate, torte, succhi di frutta, miele e molto altro.


Il negozio offre la possibilità di consumare la prima colazione o il brunch, di comprare scorte da portar via o, udite udite, di richiedere la consegna a casa di uno speciale cestino per una colazione di lusso.
È aperto anche a pranzo e offre insalate, zuppe e torte salate altrettanto gustose.

Metro: Étienne Marcel.
Prezzi e dettagli: www.clausparis.com

Angelina – questa elegante sala da tè del 1903 vanta di servire la cioccolata calda più famosa di Parigi: 7,20€ ben spesi per una cioccolata calda preparata con cacao africano, densa e paradisiaca, servita con una ciotola di panna e una caraffa d’acqua.

Metro: Tuileries.

Montmartre, Pigalle e Parigi Nord

Cosa vedere

Basilique du Sacré Cœur – Questa sarà una delle tappe preferite per gli amanti de “Il favoloso mondo di Amélie” (alzo una mano e anche l’altra): giunti ai piedi della scalinata che porta su fino alla basilica, riconoscerete la giostrina inquadrata nel film, luogo di incontro tra Amélie e Nino Quincampoix, e salendo in cima non perfete l’occasione di guardare tutta Parigi da vecchi cannocchiali cigolanti e di farvi dire da un mimo con il viso pitturato di bianco “Se il cielo indica il dito, l’imbecille guarda il dito!”.


Una volta che avrete esaurito le vostre voglie da cinefili, potrete dedicarvi alla visita della basilica, che si appoggia sul colle ricoperto di prato e fiori come una cucchiaiata di panna appena montata. La cosa bella di questo scorcio di Parigi non è tanto la basilica in sé e per sé, il cui interno è anche abbastanza banale, la contrapposizione tra quest’ultima e tutto quello che ci sta intorno: le strade circostanti, infatti, pullulano di piccoli negozietti, di artisti di strada che suonano o dipingono, ma soprattutto le “attrazioni a luci rosse” che si intromettono in questo scenario.
Questo è infatti il quartiere del Musée de l’érotisme e del Moulin Rouge, quest’ultimo immortalato prima nei quadri di Toulouse-Lautrec e poi nel film che vede protagonisti Nicole Kidman ed Ewan McGregor: magari il mulino non sarà più quello originale, ma una ricostruzione del 1925, ma di sicuro questo è un luogo dove ritroverete sempre colori e musiche d’un tempo.

Metro: Anvers, Blanche.

Canal Saint-Martin – inaugurato nel 1825 per creare un collegamento navigabile tra la Senna e i quartieri a nord-est di Parigi, rappresenta l’itinerario ideale per una passeggiata romantica o per un giro in bicicletta.
E, per gli amanti de “Il favoloso mondo di Amélie”… Non dimenticate di soddisfare uno dei piccoli piaceri della vita: far rimbalzare un sasso su Canal Saint-Martin!

Metro: République, Jaurès, Jaques Bonsergent.

Dove mangiare

Le verre volé – atmosfera parigina 100% per questo piccolo locale che offre vini eccellenti (da 5€ a 60€ a bottiglia, 4,50€ a calice), consigli di esperti e piatti semplici e sostanziosi.

Metro: Jacques Bonsergent.
Prezzo e dettagli: www.leverrevole.fr

Cafe des Deux Moulins – ancora una volta, “Il favoloso mondo di Amélie”.

Ma la cosa bella di questo posto è che non solo vi permetterà di visitare un luogo caro a chiunque abbia visto il film, ricco di locandine e foto, ma che vi darà anche l’opportunità di gustare piatti deliziosi. La scelta è infatti molto vasta e spazia dai sandwiches, alle insalate, ai secondi di carne, all’aperitivo e ai dolci (in tal proposito, non potete non prendere una crème brulée!).

Metro: Blanche.

Marais e la Bastille

 

Cosa vedere

Cimetière du Père Lachaise – È il cimitero più grande del mondo, e ospita circa 70000 tombe, alcune anche molto elaboratee ricche, che formano un giardino di sculture immerse nel verde.
Quando venne fondato, nel 1804, rappresentò una scelta tutt’altro che scontata per i parigini, dal momento che la collinetta su cui il cimitero sorge si trova distanziata dal centro, mentre per i parigini era normale farsi seppellire nel quartiere in cui avevano vissuto. Nonostante questo, dato che Parigi è pur sempre Parigi, e questo cimitero acquisì sempre più valore, al punto che, al giorno d’oggi, ospita le tombe anche di molti personaggi illustri: Oscar Wilde, Jim Morrison ed Édith Piaf (non lontano potete trovare anche il Musèe Édith Piaf, che ripercorre la vita della cantante attraverso cimeli, registrazioni e lettere; ingresso gratuito).
Un itinerario diverso rispetto a quello tra quadri e bistrot, ma sicuramente affascinante.

Metro: Père Lachaise, Philippe Auguste.
Orari: lunedì-venerdì 8-18, sabato 8.30-18, domenica 9-18; ingresso libero.

Place de la Bastille – In un certo senso, è famosa per la sua assenza: nonstante questa piazza continui ad avere una forte valenza simbolica per i francesi, in quanto culla della Rivoluzione, di fatto al primo sguardo appare come una rotonda trafficata priva di interesse. Se siete però curiosi di individuare qualche tratto della Bastille, cercate nel marciapiede, all’angolo tra Boulevard Henri IV e Rue Saint-Antoine, le tre file di lastre di pietra che segnalano un tratto del perimetro dell’edificio; trovate inoltre alcuni resti delle fondamenta nella stazione della metro Bastille.

Metro: Bastille.

Dove mangiare

Le Loir dans la Théière – Il nome, che significa “il ghiro nella teiera”, è forse un po’lezioso, ma il locale è splendido, arredato all’antica, con giocattoli retrò, divani comodi e immagini tratte da romanzo di Lewis Caroll “Attraverso lo specchio”.


Offre la scelta di una dozzina di varietà di tè da accompagnare a torte salate o dolci; prepara anche la prima colazione (12€ ) e il brunch (19,50€).

Metro: St-Paul.

Boco – Questo strano ristorantino si trova nel cuore di Cour Saint Emilion e offre la possibilità di mangiare in modo rapido, sano e divertente. Questo perché ogni pietanza è contenuta all’interno di un barattolino, da consumare freddo o da riscaldare, a seconda di cosa si sceglie: le opzioni sono molte, tutte self service, sono tutte biologiche e sono pensate sia per vegetariani che non.
Io ho preso una tiramisù di formaggio con salsa di pomodoro, salmone con carciofi e fiocchi in vinaigrette e panna cotta alla fragola: tutto molto gustoso, in giusta quantità ed è divertente avere il vassoio pieno di barattolini!

Metro: Cour Saint-Emilion.
Prezzi e dettagli: http://www.boco.fr/

Ancora non vi è venuta voglia di visitare Parigi? Aspettate il prossimo e ultimo articolo: sono sicura che non riusicirete a resistere.
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Diana Pettinato
#Bio

Catanese di nascita e di spirito, abita attualmente a Milano. Medico per vocazione, nel tempo libero si diverte a preparare dolci e a scattare foto, pubblicandole dopo su Instagram. Ha un'insana passione per le torte di mele, i cappelli, le tazze, il Natale e i viaggi. Ama leggere, andare alle mostre e guardare i film (anche se alla fine guarda sempre gli stessi). Punti fermi: la sua famiglia, i suoi amici e la voglia di sorridere sempre. Sogni nel cassetto: studiare a Parigi e aver un cane di nome Paul Anka.