Road Trip in Sardegna: quattro giorni, quattro mari

Di Diana Pettinato - Scritto il


Premessa: essendo siciliana, ho da sempre volutamente ignorato l’altra isola, quella “sbagliata”, in realtà per una terribile paura del confronto.

Confronto che mi sono decisa ad affrontare quest’estate, e mi duole ammettere che, nonostante la bellezza dei nostri mari siciliani, la Sardegna ci tiene testa fin troppo, anche perché le bellezze naturali (e non) qui vengono valorizzate molto di più di quanto, purtroppo, non si faccia in Sicilia.

Credo che il modo migliore per visitare e viversi fino in fondo la Sardegna, come qualsiasi altro posto, sia girarla in macchina. Per risparmiare soldi e fatica ho pensato di ricorrere a Easyterra. Grazie a questo sito che compara i prezzi delle migliori compagnie sono riuscita a trovare un'auto a noleggio a un prezzo vantaggioso (certo, la propria auto si potrebbe anche imbarcare e portarla in Sardegna, ma volete mettere la comodità?). Non solo sono riuscita a trovare una macchina nonostante il periodo caldissimo (non solo climaticamente ovviamente), ma sono anche riuscita a concedermi una bella cabriolet come una vera diva anni '30 quasi allo stesso costo di un'utilitaria noleggiata in aereoporto.

Se avete a disposizione solo pochi giorni potete accontentarvi di cominciare a vederne un pezzettino, che nel mio caso è stata la zona di Cagliari e dintorni.

Quattro giorni, quattro mari: tutti diversi, ognuno bello a modo proprio.


Giorno 1 – Mari Pintau, Quartu Sant’Elena

Non ci vuole certo un esperto linguista per capire che Mari Pintau vuol dire “mare dipinto” (anche se sentendolo pronunciare da un sardo risulta sicuramente meno chiaro).

Si trova a circa 30 Km da Cagliari, sempre sulla costa sud della Sardegna.

Appena arrivati vi ritroverete davanti questo spettacolo (perché si tratta di un vero e proprio spettacolo) e ognuna delle sfumature d’azzurro che riuscirete ad individuare sono sicura che vi farà scendere una lacrimuccia.

Andando verso la spiaggia, si incontra prima una baretto, in cui è possibile comprare da mangiare e da bere, e poi uno stabilimento con docce e bagni (entrambi a pagamento) e lettini e ombrelloni da affittare, comodi per i turisti sprovveduti come chi fa un giro di soli 4 giorni, evitabili se siete viaggiatori organizzati dotati di ombrellone e sedioline.

Il fondale è di sabbia bianca con qualche ciottolo: se c’è il sole giusto, vi sembrerà di nuotare in una piscina. Non dimenticate di pasteggiare con pizzette sfoglia e birra Ichnusa, due tra le cose che andando in Sardegna è assolutamente vietato non assaggiare.

Giorno 2 – Cala Domestica, Buggerru

100 Km da Cagliari, si cambia costa: costa ovest, faccia alla Spagna.



Ma credetemi se dico che vale la pena affrontare qualche Km in più di curve per raggiungere questa spiaggia. Una caletta riservata, assolutamente fuori dal mondo (magari ad Agosto un po’ meno), con un mare verde acqua e scogli da cui tuffarsi (anche se poi il fondale è sempre di sabbia).

Importante: munitevi di ombrellone se non volete arrostirvi del tutto al sole.

E una volta che siete arrivati fin qui, non potete perdervi il tramonto sul mare a Nebida, al 906 Operaio. Lo spritz più romantico ed estivo che potreste mai immaginare!

Giorno 3 – Spiaggia Su Giudeu, Chia

50 Km da Cagliari, di nuovo costa sud.

L’ideale per gli appassionati di quella sabbia sottile che ti entra in ogni parte del corpo, tanto che a una settimana e dieci docce di distanza te ne ritrovi ancora un po’ nelle orecchie. Ma ha il suo bello, e rotolarsi sul bagnasciuga come una crocchetta di patate ha un fascino estivo tutto suo.

 

Certo, dovrete poi darvi una pulita (ma non troppo) per l’aperitivo sulla spiaggia all’Averskida, e per aperitivo sulla spiaggia intendo proprio bere mojito ascoltando musica elettronica con i pieni a mollo.

Onestamente, una volta lì non credo si possa desiderare altro dalla vita.

Stabilimenti disponibili, ma attenzione alle prenotazioni.

 

Giorno 4 – Poetto, Cagliari

Se l’ultimo giorno c’è un aereo che vi chiama dall’aeroporto di Cagliari, non fate l’errore di sottovalutare la spiaggia della città, il Poetto, perché tra il colore dell’acqua e la vista sulla Sella del Diavolo non ha troppo da invidiare alle altre località.

Altro carico di sabbia, ma stavolta docce e bagni gratuiti.

Facilmente raggiungibile, offre stabilimenti con lettini e ristoranti (in cui è possibile mangiare anche non affittando i lettini perché l’ingresso agli stabilimenti è gratuito) ma anche spiaggia libera, il tutto puntellato (come anche Chia) di bancarelle che vendono costumi, gioiellini, teli mare, parei e tutto ciò che potreste desiderare su una spiaggia.

Il posto ideale per un ultimo bagno e un arrivederci alla Sardegna.



Diana Pettinato
#Bio

Catanese di nascita e di spirito, abita attualmente a Milano. Medico per vocazione, nel tempo libero si diverte a preparare dolci e a scattare foto, pubblicandole dopo su Instagram. Ha un'insana passione per le torte di mele, i cappelli, le tazze, il Natale e i viaggi. Ama leggere, andare alle mostre e guardare i film (anche se alla fine guarda sempre gli stessi). Punti fermi: la sua famiglia, i suoi amici e la voglia di sorridere sempre. Sogni nel cassetto: studiare a Parigi e aver un cane di nome Paul Anka.