Storia di una Bomboniera

Di Cristina Amato - Scritto il

 

La bomboniera è il caso di dirlo è uno degli argomenti più gettonati quando si sta per organizzare un matrimonio, una festa, una laurea, una cresima o un compleanno. Anticamente più che utile doveva essere vistosa, cioè doveva servire a dimostrare l’investimento della famiglia. Per questo motivo molti di noi, soprattutto i nostri genitori, si ritrovano nelle loro vetrinette anni 30 oggetti dal dubbio utilizzo e dalla nulla utilità. Ho deciso, a questo punto, di fare un’indagine. Sono quindi andata a casa dei miei per un primo sopralluogo. Ho scoperto che le bomboniere si insidiano in ogni angolo della casa, sono come microspie che preferiscono risiedere in luoghi nascosti, lontano da occhi indiscreti sono di qualsiasi tipo e per qualsiasi occasione: matrimoni, battesimi, lauree, compleanni, momenti ‘unici’ della nostra vita rappresentati, diciamolo pure, da oggetti improponibili.
       

Bene a casa dei miei genitori le bomboniere si dividono in 2 categorie: 1.‘famiglia stretta, potrebbe venire in visita non posso nascondere la bomboniera’, 2 ‘vicini, amici, parenti, lontani, qualcuno che non aveva di meglio da fare che regalarci la bomboniera”. Dopo aver attentamente analizzato queste categorie, ho fatto un elenco e sono arrivata a una importante considerazione: la bomboniera non è uno scherzo è una cosa seria, anzi serissima.

Per dirvela tutta nella vetrinetta dei miei si nascondono i seguenti cimeli, organizzati in ordine di importanza: battesimo, cresima, matrimonio delle figlie, nipoti, cugini di primo grado. Veri pezzi di ‘antichità’ dove antichità non è vintage e neanche antiquariato è antichità punto: cornici in argento, posaceneri in argento, sculture in argento, velieri in argento (presagio di un amore che naufraga), e poi ancora cornici in ceramica dipinte a mano con fiori talmente brutti da sembrare appassiti, statuine in ceramica raffiguranti angeli, cuori, Madonne e Gesù, vasi mono fiore, porta saponi in argento, scatole, scatolette, pizzi e merletti! E ancora sculture raffiguranti gli sposi, centrini con colombe che formano un cuore, e poi lei, la bomboniera più temuta da tutte le famiglie. Quella che nessuno vorrebbe mai ricevere, ancor peggio dei confetti alla mandorla che spaccano i denti, ancora più temibile della cornice d’argento per foto passaporto. Sì sto parlando di lei della regina delle bomboniere indesiderate: il mini album in argento grande quanto un accendino, con gli scatti più significativi della coppia, lei che lo guarda innamorata, lui che le regala un fiore vicino al mare, lei ancora nel giorno dei suoi 18 anni, insomma piccoli momenti felici di una coppia raffigurati in quel minuscolo album pocket, gentilmente offerto dalla coppia come ricordo di quel giorno indimenticabile! Sarà… Ma dove finirà?


         

Bene questo tipo di regali, quelli personalizzati intendo, sono i meno apprezzati dalle famiglie. Anzi provocano vero orrore scatenando il malumore di chi si chiede già dove conservare il nuovo cimelio. C’è però da dire che, grazie a fonti preziose, ho scoperto che ci sono anche dei modi originali per liberarsene. Le bomboniere non personalizzate possono, infatti, risultare ottime a Natale come premi per la tombola. Non vi siete mai chiesti perché sono sempre così brutti? Le stesse bomboniere sono anche spesso interessante merce di scambio sul web, non ci crederete ma ci sono persone che nella vita collezionano di tutto, anche le cose che noi non vorremmo neppure regalate! Poi c’è chi, pur di liberarsene, frequenta abitualmente il mercato delle pulci, racconta storie sugli oggetti e li fa passare come antichi e preziosi. Ma tutto ciò può essere fatto solo ed esclusivamente se la bomboniera è anonima. Capite bene perché la tazza raffigurante i due innamorati finisce, da subito, nella terza fila del mobiletto della cucina e la maglietta con le vostre facce diventa immediatamente una pezza per spolverare?


Quindi futuri sposi, neo laureati, festeggiati, cresimati, ecc., pensateci bene prima di scegliere la vostra bomboniera, optate per qualcosa di utile come: bomboniere gastronomiche (ricercatissime in questo momento), enologiche ( si sa il rosso è gradito in ogni occasione), profumate (utili), eco solidali (la generosità prima di tutto), insomma qualcosa di personale e non personalizzato. In questo modo non rischierete mai di essere invitati per la tombola di Natale e, grazie a una cinquina, ricevere indietro la 'preziosa bomboniera' che in passato avevate donato. 

 

 

Cristina Amato
#Bio

Cristina è caporedattrice di Splitit Magazine. Laureata presso la facoltà di Lettere e Scienze Umane di Neuchâtel ( Svizzera). Professione copywriter presso un’agenzia pubblicitaria è appassionata di letteratura e di pois. Nel 2013 pubblica il suo romanzo di esordio “Ogni tanto mi tolgo gli occhiali”, nel 2014 la raccolta “Fogli Sparsi” dall’omonima pagina Facebook. Affetta da patologie letterarie sta ancora contando i sogni nel cassetto. Attualmente è al lavoro sul suo secondo romanzo.