Tesi di Laurea: Le tre dimensione del Crowdfunding e il caso Splitted

Di Carlo Graziano - Scritto il

 

Appena laureatosi in Economia e Management a Bari, è ancora alla ricerca della sua strada. Ha una passione sfrenata per: palestra, snickers e jeans Levi's.
Ama la musica ed il cinema horror. Potrebbe trascorrere intere giornate ad ascoltare i Nirvana o a guardare i film di Wes Craven. Competitivo e testardo, il suo sogno più grande è diventare innovative manager in una grande corporation.

Parliamo di Michele Ancona, ragazzo di Bari che nel mese di Agosto ci manda la seguente Email:

Gentili Signori,
sono Michele Ancona, uno studente della Facoltà di Economia di Bari. Sto preparando la mia tesi di laurea magistrale sulle startup e l'utilizzo dei social per il loro lancio. 
Ho letto della vostra startup e mi piacerebbe parlarne come caso aziendale, quindi vi chiedo la disponibilità a fornirmi dati e informazioni e a rispondere ad una mia intervista.
Mi scuso in anticipo per il disturbo e spero in un vostro rapido riscontro avendo poco tempo a disposizione per preparare il mio elaborato.
Cordiali Saluti 
Michele Ancona
 

Molti parlando di Startup, mondo imprenditoriale, business etc. pensano subito ai soldi, le prime domande sono quasi sempre: quanto si guadagna? in quanto tempo si fa break-even? etc etc.
Per carità, non nascondo che sono punti importanti, non scopriamo l'acqua calda se diciamo che senza un fatturato una Startup non può stare in piedi.

Però mentre tutti parlano di quanto è figa quell'azienda che ha chiuso un primo round milionario con la digital banana magica dei super angels digitali del mondo delle fiabe, io sto qui felice ed estremamente orgoglioso a raccontarvi che un ragazzo a me sconosciuto ci ha contattati per portare Splitted come caso imprenditoriale per la sua tesi di laurea. E 110 e lode sia, tanto per dire...

Dopo la seduta e le congratulazioni ho chiesto a Michele di inviarci un piccolo post che riassumesse il perchè ci ha scelti e di cosa parlava la sua Tesi, mettendo in evidenza i punti che più mi rendono felice vi incollo quello che ci ha gentilmente inviato:


"Il web 2.0 con le sue piattaforme e le nuove tecnologie digitali hanno abilitato nuove forme di coinvolgimento degli utenti.

Il crowdfunding riesce ad incarnare perfettamente gli aspetti sociali, finanziari ed innovativi del cambiamento in atto. 

Accanto alla dimensione finanziaria ne sono presenti almeno altre due che ci permettono di comprendere a pieno la sua complessità.
Difatti, la possibilità di creare una rete di persone che collabora per il raggiungimento di un fine comune, lo rende un fenomeno sociale complesso ed articolato. 

Le community, sulle quali si reggono le piattaforme, sono ambienti sociali nei quali persone con interessi comuni si “incontrano”, supportano e creano rapporti di amicizia.

Allo stesso tempo, il finanziamento dal basso può essere impiegato nei contesti di open innovation come strumento di co-creazione di valore con le community online. Infatti le piattaforme consentono di realizzare ben sette differenti attività di co- creation: co-ideation, co-evalutation, co-design, co-testing, co-launch, co-financing e co-consumption.

In conclusione, ritenere il crowdfunding solo uno strumento finanziario è limitativo, esso si configura sia come fenomeno sociale sia come ponte per sfruttare il nuovo ruolo e poteri del prosumer.

La scelta di trattare Splitted come caso va ricollegata al ruolo e alla visione delle startup che ho sviluppato durante la mia indagine. Troppo spesso sui media le startup ci vengono presentate come il faro di una rinata imprenditorialità, simbolo della speranza di tutti i giovani imprenditori. 
In realtà nella stragrande maggioranza dei casi, dietro al sipario si celano università o corporation che le utilizzano per i loro scopi.Quindi è fisiologico che falliscano, difatti sono “agnelli sacrificali” che lasciano un “qualcosa” di cui si approprierà chi ne teneva le redini. 

In Splitted, invece, ho riscontrato la presenza del binomio startup-nuova imprenditoria. Non c'è nessuno che li guida, tutti si impegnano e ricercano i mezzi per andare avanti e diventare grandi in tutti i sensi. 
Quindi, perchè non dare spazio e parlare di questa nuova realtà italiana che rispecchia a pieno l'immagine di startup che ci viene inculcata dai media. 

Nella tesi di laurea è presente una piccola introduzione storica che ripercorre le tappe cruciali della fondazione della startup.

La seconda parte, è dedicata al suo funzionamento come strumento di finanziamento di progetti di vario tipo e alle caratteristiche che la distinguono dai concorrenti: personalizzazione spinta della colletta, commissione più bassa, ecc. 

Infine sono analizzati gli aspetti sociali, ovvero: nascita della community, stimoli alla fiducia, coinvolgimento nella creazione di contenuti, reputazione, monitoraggio e ascolto sui social."


 

 

 

 

Carlo Graziano
#Bio

Founder e CEO di Splitit, laureato in Economia a Catania e con un master in "International Business" svolto a Sydney. Grazie alla sua esperienza in Australia ha avuto anche l’opportunità di girare gran parte del mondo. Sognatore e ostinato nel raggiungere i propri obiettivi si diletta a scrivere esperienze di viaggio riguardanti soprattutto l’Australia e i paesi Asiatici. Sogna di fare il Cammino di Santiago e il Round the World Travel in solitario.