Una famiglia in difficoltà

Totale raccolto:

2.440,00 €

Obiettivo:

4.500,00 €

Partecipanti:

14
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Una famiglia in difficoltà
Ciao. Mi chiamo Michela e divido la mia vita con mio marito, Giacomo, e i nostri quattro figli: Samuele, Mattia, Enea e la piccola Vittoria, arrivata nella nostra famiglia a inizio anno. Mi chiamo Michela, ma è un nome di fantasia, così come quelli di mio marito e dei miei figli. Vorrei dirvi che anche il resto della storia, che al momento assomiglia molto ad un incubo, è frutto della mia fantasia. Invece, è la realtà e se ometto i nostri veri nomi è solo per proteggere quel po’ di dignità che, come madre, sento il dovere di custodire per il benessere dei miei figli. Tutto inizia quando diagnosticano a mio marito una grave forma di depressione. Chi non ha mai toccato con mano cosa sia la depressione, sua o di una persona cara, la liquida come una falsa malattia, una mancanza di volontà e un piangersi addosso. Ma Giacomo non è così: Giacomo è un padre meraviglioso che ogni giorno fa del suo meglio per combattere qualcosa che da anni lo divora vivo, mentre agli altri, soprattutto ai figli, riserva quel po’ di luce che gli rimane. Giacomo rischia il suicidio ed è per questo che non conosce con esattezza l’incubo in cui la nostra famiglia sta inesorabilmente scivolando: perché, se lo conoscesse, temo accadrebbe il peggio.E il peggio è ciò in cui ci troviamo, un passo per volta, dal 2017, quando l’azienda informatica per cui lavoro fallisce e chiude senza mai liquidarmi né il TFR, né diversi stipendi. Qualche decina di migliaio di euro arretrati bastano a mandare in crisi una famiglia che si arrangia come può per affrontare le spese e le sfide quotidiane. Bastano eccome. Ma mica ci arrendiamo. E’ vero, non abbiamo nonni o amici che possano aiutarci economicamente, ma noi ci arrabattiamo come possiamo. Ogni tanto ci staccano la luce e allora accendiamo le candele e in casa giochiamo agli Indiani coi bambini: ci diciamo che siamo fortunati, nonostante tutto, perché un tetto sulla testa l’abbiamo e ci amiamo come matti.  Riesco a trovare, per fortuna, un nuovo lavoro, ma la malattia di Giacomo ci fa spendere molti soldi. Poi arriva la pandemia: le entrate diminuiscono, le spese invece no. Mi decido a chiedere un finanziamento: non ho alternative. Inizialmente riesco a farmi carico della rata mensile, ma poi non è più possibile. Stando alla finanziaria, la loro rata non è così alta, ma per noi diventa semplicemente impossibile da pagare. Lo ammetto, inizio ad ignorare i solleciti e le raccomandate. Lo so, non andrebbe fatto: ma la scelta è tra la rata del finanziamento e mettere qualcosa nel piatto dei miei figli. Ho scelto la seconda opzione e, adesso, ne pago le conseguenze. Qualche giorno fa è arrivata la lettera di pignoramento del conto corrente. Allo stato attuale delle cose, ho meno di 30 giorni per pagare 4.500€. Ed ecco qui il motivo di questa colletta, certamente un po’ disperata. Non posso accedere ad altro credito, avendo un pignoramento in corso. Ma non so come pagare la cifra che mi chiedono, se nessuno mi finanzia. Un bel circolo vizioso, vero? E’ una storia nota e già sentita mille volte: una storia di ordinaria povertà in cui sono, siamo finiti nostro malgrado. E’ la nostra storia, però, ed è vera, anche se ho preferito cambiare i nomi ed evito di pubblicare nostre foto: noi sei esistiamo e viviamo in una piccola cittadina di provincia del nord ovest. Se Giacomo sapesse che sto cercando di racimolare soldi in questo modo morirebbe di dolore. E io ho bisogno che lui viva, per se stesso, per me, per i figli nati dal nostro amore. Ti sono grata, chiunque tu sia, per essere arrivata/o fin qui e aver letto la nostra storia. Se vorrai darci una mano, anche solo condividendola tra i tuoi contatti, avrai tutta la mia gratitudine. Non mi illudo di arrivare a completare l’obiettivo: mi basterebbe anche solo riuscire a diminuire il debito e sperare che la società creditrice mi conceda del tempo in più per restituire ciò che le dobbiamo, senza pignorare ciò che abbiamo sul conto. L’inverno è alle porte: questa volta, se non riceviamo un aiuto, non solo ci staccheranno la corrente e non avremo nulla da mettere nel piatto, ma sarà anche difficilissimo scaldarci.Grazie di cuore, Michela

Totale raccolto:

2.440,00 €

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4.500,00 €

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