Solidarietà per Amatrice. Dal mondo del poker e non solo.

Di Team Splitit - Scritto il

 

Amatrice, 24 Agosto 2016, ore 3:36. La terra è tornata a tremare nel Centro Italia.

Si trattava di una normale notte di fine estate, il periodo dell’anno in cui il paese si popola di turisti e la tranquilla vita quotidiana si arricchisce di appuntamenti culturali, gastronomici e aggregativi. Tutto in preparazione della sagra che festeggia uno dei piatti più amati della tradizione culinaria italiana, gli spaghetti all’amatriciana.

Quest’anno, anziché dedicare solamente il weekend alla celebrazione della cucina locale, si era organizzata un’intera settimana di eventi: i borghi in sagra.

Le frazioni e i dintorni del comune reatino avevano la possibilità di presentare sul corso di Amatrice le proprie specialità. Grisciano, ad esempio, aveva portato l’amatriciana bianca e Capricchia la sua panonta, un “pane unto” con una fetta di guanciale. 

 

 

Purtroppo, ora nulla esiste più e a partire dalle 3:36 del 24 Agosto è cambiato tutto.

Quel corso è stato sommerso dalle macerie delle case crollate, 297 persone hanno perso la vita sotto quelle abitazioni distrutte e i superstiti sono rimasti senza nulla; senza un tetto, senza averi e senza i propri cari.


I Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e altre associazioni di volontariato si sono precipitate per fornire aiuti e speranze ed il lungo progetto di ricostruzione sta progredendo secondo le tappe stabilite.

Tuttavia, il territorio amatriciano comprende anche 49 frazioni. Un numero inusualmente alto che rende la realtà molto segmentata e l’organizzazione degli aiuti più complessa.

È di fatto impossibile estendere a tutti i piccoli borghi l’attenzione che si concentra su Amatrice. Allo stesso tempo, però, non si può pensare di lasciar morire un numero così alto di appendici per salvare il corpo principale.

Amatrice e le sue frazioni dipendono l’una dalle altre. I legami sociali ed economici che le legano sono strettissimi e reciproci. Per questo i numerosi progetti che stanno nascendo a favore delle frazioni sono importanti al pari di quelli che hanno ad oggetto il centro del comune reatino.

Tra questi vi è SOS Capricchia. 

 


Nel concreto ciò che l’associazione si propone è di terminare la realizzazione di un’area comune di ristoro destinata ai residenti che attualmente sono costretti a vivere in roulotte e camper.

L’area sta sorgendo su uno spazio preesistente e contiene un forno a legna e attrezzature varie che, grazie alla nuova pavimentazione e copertura, saranno fruibili anche in inverno.

Questo è il primo obiettivo, il cui costo residuo è stimato a 5.000 €. 

In altre parole, il primo intervento è volto ad assicurare le necessità principali dei residenti.

In base al successo della colletta lanciata su Splitted, si penserà poi alla messa in sicurezza del campanile della chiesa. 

Questo campeggia all’ingresso della frazione e la sua stabilità è stata seriamente compromessa dalla scossa di magnitudo 6.2 del famoso 24 Agosto.

Qualora crollasse l’accesso al paese verrebbe meno, la frazione sarebbe dichiarata interamente zona rossa e questo si tradurrebbe nella fine del piccolo borgo.

Dalla solidarietà che dimostrerà la rete dipenderà la sua sopravvivenza, non lasciate morire questo luogo!


Potete sostenere SOS CAPRICCHIA e dare un piccolo aiuto prendendo parte a un grande gesto di solidarietà.

Team Splitit
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