Viola e lo sport

Viola e lo sport
In occasione del suo compleanno il 28/04/2022, ho impostato questa raccolta fondi per farle un vero regalo, ciò che so essere importante per lei. Per ricordare di quando diventai genitore e in automatico trasmisi a mia figlia la passione per lo sport, l’amore per la soddisfazione del raggiungimento dell’obiettivo e del miglioramento davanti al quale solo lo sport ti stimola senza distinzioni di età e di ceto sociale. Una mattina di sveglia presto, come sempre nel weekend, dopo 8 anni di attività tua figlia ti dice “quanto sarebbe stato brutto se non avessi mai iniziato a sciare ”, assaporando subito l’emozione di quelle parole, poi l’amarezza di quello che questo mondo nasconde. Io ex atleta, amante dello sport e professionista, erede di un mondo lavorativo difficile e complicato instabile che richiede studio e impegno ma poi riconosce solo alcuni settori. Bhe io mamma single professionista, ma precaria da sempre, per amore e sostegnodei sogni di un figlio ho voluto sfidare il sistema. Ho sfidato da sola un sistema sportivo elitario, che riconosce solo ai figli di “chi di può” essere praticato. Ma proprio perché specialista del settore ed ex atleta non potevo accettare di dire a mia figlia che non poteva perchè io non potevo permettermelo. Proprio perché lo sport è per tutti. Per anni hocollaborato, da precaria, proprio con un movimento che fa suo questo slogan, perchécredevo fino al midollo la veridicità di ciò in cui facevano propaganda. E così io fino ad oraho permesso che mia figlia crescesse in questo ambiente, poco organizzato e figlio del “dio soldo”. Ricordiamoci che ora chi vediamo scendere da quelle piste sono tutti dipendentistatali nei vari gruppi sportivi dell’esercito, perché altrimenti riuscire a sopravvivere in tale mondo sarebbe impossibile, perché forse pochi sanno che gli unici professionisti riconosciuti a livello statale nello sport sono i Calciatori, “maschili”e come questo il ciclismo , il golf, la pallacanestro e il motociclismo, per tutte le altre attività sportive esiste solo il dilettantismo,cioè alcun riconoscimento. Ma tornando a noi, gli atleti che vedete in TV alle olimpiadi sonoquelli che hanno avuto una famiglia che ha investito nei sogni dei propri figli. Ricordatequeste famiglie ogni volta che vedete un italiano sul podio e pensate a quanti sono rimasti nelle loro case perché “lo sport non era per loro”, perché non hanno trovato uno sponsor, un allenatore, un finanziatore che credesse nelle loro possibilità e nel loro sogno. Non smetterò di credere nel mio sogno, per non infrangere il sogno di chi ho cresciuto. Ma continuo a credere che nel XXI secolo ci sia ancora troppa discrepanza tra ciò che ci insegnano come valori e ciò che viviamo tutti i giorno nella nostra piccola e grande realtà. Io non mollo, ma denuncio la difficoltà e il bisogno di sostegno, senza vergogna ma con piena consapevolezza di ciò che il sistema mi ha dato fino ad ora.Ringrazio fin da subito con tutto il cuore chi vorrà partecipare e permettere che questo sogno rimanga possibile nonostante il momento incerto.